A che età comprare il cellulare ai figli? Mio figlio ha nove anni e lo ha già. E va bene così.

I bambini chiedono presto uno smart phone, tanto che molti lo ricevono per la Prima Comunione. La nostra è una famiglia atea e materialista, in deriva materialistica se si considera che nostro figlio ha avuto il suo cellulare a 8 anni (senza la scusa della Comunione). Non era previsto. Eravamo contrari, ma... ci siamo convertiti anche noi.

comprare il cellulare ai figli

Di panini, vaccini e telefonini

L’anno scolastico va verso la fine, ma le polemiche dello scorso autunno sono sempre vive e lottano tra noi.
Figli che non mangiano alla mensa che è cattiva e allora bisogna dargli il panino da casa a costo di fare a pugni con il questore.
Figli che non sono vaccinati perché sennò diventano autistici e tanto son vaccinati quelli dei genitori scemi e c’è l’effetto ombrello.
Figli che vedrai porteranno i telefonini a scuola e ai nostri tempi si facevano le asticelle per tre mesi e allora sì che si imparava a scrivere e nessuno fa più sedere i vecchi sul tram.

CHE PALLE!

(Però del tram è vero, ed è raccapricciante)

A che età comprare il cellulare ai figli?

Noi siamo una famiglia impopolare perché Mario ha avuto un cellulare a soli 8 anni e ne è talmente felice che soprattutto i primi tempi non mancava di parlarne entusiasticamente con gli amici.

A onor del vero, quando sua zia glielo ha regalato l’estate scorsa abbiamo trovato l’idea del tutto fuori luogo, ma non potevamo sequestrarlo fino ai 12 anni (età che avevamo stabilito per il “grande evento”) per non offendere lei, e per non spezzare il cuore a lui, che ha subito cominciato ad usarlo per fare foto e filmini da far vedere alla cuginetta.

Non ha una SIM, per cui lo usa con WIFI in casa per scaricare giochini, guardare Simon’s Cat, per insegnare a me come si fa a vedere Youtube sul televisore, per lavarsi i denti seguendo lo schema di un’app (finalmente ci sta due minuti), per controllare le statistiche del suo blog The Recinsion – recensioni di un bambino per bambini (si aggiornano ad ogni apertura dello schermo home), per chattare con nonni e zii e, come dicevo, per fare foto e video al nostro gatto.

Sicuramente ha interessi molto specifici e diretti alla tecnologia.
È già un veero geek che si ferma davanti ai negozi di telefonia e computer come una volta noi ci fermavamo davanti a quelli di caramelle, bambole e macchinine: due mani e un alone di entusiamo impressi sulla vetrina.

O forse è solo figlio del suo tempo. Non fa le asticelle, ma ha imparato da solo:

  • a montare i suoi filmati, musicandoli e mettendo effetti speciali (esplosione di fuoco is the new dissolvenza in bianco)
  • a farsi una playlist su “spotifaiv”
  • a usare il suo telefono come sveglia (è diventato puntualissimo) e come servizio meteo (sappiamo sempre quanti gradi ci sono a Genova, Londra e Milano; anche il grado di umidità)
  • a usare Instagram per creare e poi “accudire” il profilo del gatto @tonsurtoncat
  • a scaricare libri
  • ad animare i suoi disegni

La creatività e il saper stare al mondo non si misurano solo con carta e colla e bussola

Non farsene una ragione è come ostinarsi ad affilare con un coltellino la piuma d’oca mentre tutti usano la biro.

Sì, una volta si facevano asticelle per tre mesi e la calligrafia era materia di scuola: un grande progresso rispetto all’alfabeto cuneiforme inciso nelle tavolette di cera.
Una volta c’erano anche i carri e poi sono arrivate le auto. Ora quanti hanno un cavallo e sanno guidare un carro? Probabilmente lo stesso numero di ragazzi che tra 15 anni sapranno scrivere in corsivo.

Mio figlio a nove anni ha uno smartphone e lo usa per giocare, leggere, progettare, gestire il suo tempo e i suoi spazi. Ci fa un sacco di cose che stimolano la sua fantasia e la sua creatività.

Non vedo differenza tra i mondi che immagina e a cui dà vita lui usando CPU, processori e applicazioni, rispetto a quelli che crea sua cugina con carta, pennarelli, glitter, ago e filo. Molti invece vedono una differenza qualitativa, mentre io sono convinta che questo sia un pregiudizio che è ora di scardinare.

Voi cosa ne pensate? A che età avete concesso o darete il telefono ai vostri figli?

(Lettura consigliata: “Qual è l’età giusta per il primo cellulare?” su Scuolainsoffitta.com)

telefono senza fili
E per chiamare? Mario usa ancora il telefono senza fili.

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