Un affascinante tour del centro storico di Genova, facendo la spesa nei caruggi come ai tempi antichi.

Un affascinante tour del centro storico di Genova, facendo la spesa nei caruggi come ai tempi antichi.
Passeggiate tra giardini segreti e privati agrumeti, le cane uscite al ruscello, la legna raccolta in spiaggia, le zucche spacciate da un orto all’altro, la barca speronata. Girolimoni diventa una parola bella.
Quanto si può resistere senza fare la spesa al supermercato abitando in una città dove i negozi stanno sparendo, cosa si impara del proprio quartiere (e della propria dispensa) tenendosi lontani dalla grande distribuzione?
Avete notato che come buon proposito dell’anno nuovo tutti annunciano urbi et orbi che vogliono prendersi cura di se stessi, e nessuno parla di prendersi cura degli altri? E allora mi chiedo: esiste un un modo buono di essere egoisti? Secondo me sì, ed è pure altruista…
La polenta, il vin brûlé, gli spaghetti con l’aceto. E i bacini. Non quelli che si allargano quando si partorisce, né quelli dove si fa carena alle navi: quelli che si danno con pudore.
La grande intelligenza degli stivali di gomma, i timoni per strada, cardiologi che consigliano di adottare un cane; e per noi introversi: fino a che punto dobbiamo restare nella nostra tana?
La Liguria è una stretta striscia di terra curva come un arco, praticamente si può andare solo da destra a sinistra, da sinistra a destra, e molto poco in su e in giù. Genova è lo stesso, anzi lo è di più.
Una rocambolesca notte prima degli esami, una finestra aperta sull’aria fresca e una sul futuro (con l’aiuto di un insegnante illuminato). E una botte sempre piena.
Di fiori, cani, aiuole, ponteggi e la ricetta più facile, economica e veloce per sentirsi felici.
So che sembra comodo – è comodo – fare una grossa spesa settimanale e non doverci più pensare per giorni, mettendo dentro il carrello i pomodori e le mele come si fa con la carta igienica e la pasta. Ma ci sono degli ottimi motivi per non comprare frutta e verdura al supermercato. Ne parliamo?
“Voi date ben poco quando date dei vostri beni. È quando date voi stessi che date davvero” (Khalil Gibran). Questo mese vi consiglio dove dare e dove prendere (gratis, e con grande soddisfazione), come dare (gratis, e con grande soddisfazione) e come inventarsi un modo per scambiare (con spese di spedizione, ma con grande soddisfazione).
Ho imparato un po’ di cose questo mese: che non ho l’indole per gestire e assorbire polemiche sui social, che i bigliettini sono meglio dei cioccolatini, che c’è un’enoteca da visitare anche solo per i suoi pavimenti.